Dalla recente indagine dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE), nel 2016 le nuove immatricolazioni di auto in Europa hanno mostrato un consistente aumento (+ 6,5%), per un totale di oltre 15 milioni di unità. E’ il terzo anno consecutivo di crescita nel settore. Questo trend positivo è un segno che, nonostante l’instabilità politica e l’incertezza economica del 2016, la fiducia dei consumatori è rimasta solida.
IN EUROPA
Anche secondo i dati diffusi dall’Associazione dei Costruttori Europei di Autovetture, la crescita registrata nel corso dell’anno è stata in gran parte sostenuta in tutta Europa. L’Italia (+ 15,8%) e la Spagna (+ 10,9%) hanno avuto la più forte crescita della domanda durante l’anno, seguita dalla Francia (+ 5,1%), dalla Germania (+ 4,5%) e dal Regno Unito (+ 2,3%).
IN ITALIA
Per le immatricolazioni per alimentazione, l’anno conferma un incremento delle vendite dei carburanti tradizionali intorno al 20%. Rispettivamente: +19,7% per il diesel e +21,8% per la benzina, il Gpl cala del 15,4% nonostante il recupero in dicembre a doppia cifra, flette il metano di oltre il 30%, mentre continua l’ascesa delle ibride, con il +48,1%.
FURTI AUTO: IN CRESCITA QUELLI TECNOLOGICI
Di pari passo, in Europa, i “furti elettronici” (cioè quelli portati a termine con l’utilizzo di dispositivi hi-tech) rappresentano complessivamente il 5-10% del totale, circa 40.000 veicoli, per un valore economico di quasi 80 mln di euro. La percentuale di queste sottrazioni sale al 20%-30% per le vetture rubate di ultima generazione, cioè quelle che sono sul mercato da meno di 5 anni.
Alle tradizionali e rudimentali modalità utilizzate in passato per rubare veicoli, come ad esempio la rottura del finestrino, la forzatura della serratura di una delle portiere o del bagagliaio, il furto delle chiavi in ristoranti o appartamenti, si sono affiancate, da qualche anno, per i furti auto, tecniche criminali più ingegnose e meno rischiose, “ad alto tasso tecnologico”, in grado di beffare il proprietario della vettura anche quando ritiene di essere al sicuro.
Nei furti auto, sempre più spesso vengono recuperate auto rubate che non presentano evidenti segni di effrazione, chiara testimonianza del fatto che i ladri hanno agito mettendo fuori uso elettronicamente i sistemi di protezione del veicolo. I dispositivi oggi più utilizzati anche nel nostro Paese per portare a termine “furti auto hi-tech” sono i cosiddetti “sistemi di ri-programmazione della chiave”. Attraverso la connessione alle porte OBD (diagnostica a bordo) del veicolo, consentono al ladro di ottenere una nuova chiave in meno di un minuto e, in alcuni casi, anche in meno di 15 secondi!
LE AUTO PIU’ RUBATE
Secondo le ultime analisi di LoJack Italia, azienda leader nel mercato per il ritrovamento delle auto rubate, le auto maggiormente soggette a essere sottratte illegalmente con questo metodo sono la Mercedes classe E, le Bmw serie 3 e 5 nonché la X5 e la X6, le Range Rover, la Toyota Rav 4, le Lexus, le Audi, le Ford ed infine la Volkswagen.
CLONAZIONE DEL RELAY ATTACK
Un’altra tecnica diffusa in costante crescita è la clonazione del transponder di apertura delle porte e accensione (Relay Attack). Questa tipologia di attacco prevede l’uso di due ripetitori in radiofrequenza che consentono di far “rimbalzare” la comunicazione tra il veicolo e la sua chiave anche quando sono a distanza tra loro.
In questo modo, il veicolo viene di fatto “ingannato”, facendo risultare la presenza della chiave per la normale procedura di autenticazione, quando in realtà essa è fuori portata. Così facendo, la vettura consentirà l’apertura della portiera e la messa in moto.
IL NOSTRO CONSIGLIO
Se la tecnologia non è sufficiente a proteggere la vostra auto dal furto, abbinate uno dei nostri prodotti Bullock, quello meccanico che ha ottenuto i migliori risultati nei test comparativi di resistenza allo scasso e alla disattivazione!