Era il 1980 quando la prima Panda veniva presentata al Quirinale. Un’auto per tutti, essenziale, senza fronzoli e dal carattere unico.
Per certi versi avveniristica ma fortemente legata alla genialità del modello industriale italiano. Un’auto da 30cv, tre porte, lunga 338 centimetri, che pesava 700 chilogrammi con propulsore bicilindrico raffreddato ad aria.
Con il tempo, le operazioni di meccanica e di restyling hanno portato alla creazione prima della Panda 45 cv, raffreddata ad acqua, poi della 45 super con l’introduzione del cambio manuale a 5 marce. Un mito era nato.
Le introduzioni nel 1983 della Panda 4×4 e nel 1990 della Panda Elettra diedero il via a quella che oggi chiamiamo con il nome di seconda generazione. Era il 2004 e la Panda era la prima city car al mondo a ricevere il premio come migliore auto dell’anno.
Un modello totalmente nuovo, alto 154 cm, lontano dai primi esemplari, seppur con la solita razionalità e una carrozzeria totalmente nuova che univa comfort e funzionalità.
Un’auto economica che con il nuovo modello 100Hp del 2006, 16 valvole, 100 Cv di potenza, dava all’auto un carattere più sportivo ed elettronicamente più avanzato.
Maturità che arriva però nel 2012 con la messa in commercio dell’attuale terza serie, un’auto dalle forme più sinuose, nata dalla matita di Roberto Giolito, disegnatore della nuova Fiat 500. Tante le varianti di alimentazione e ottima la praticità a livello di guida; un auto, la Panda, che fa dell’affidabilità la sua carta vincente soprattutto grazie al modello Twinair 0.9 Natural Power benzina-metano da 80cv.
Siamo dunque di fronte alla regina delle City Car, una vettura semplice che non rinuncia agli optional e da anni simbolo della nostra Italia.
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